25 novembre 2011

L'importanza di strutturare il mercato del lavoro

Perché non rendere più efficace la formazione professionale e potenziare gli strumenti di incontro tra domanda e offerta di lavoro provvedendo a colmare le carenze strutturali di base. Perché non pretendere che finalmente venga definito un repertorio professionale organizzato per competenze, come succede in molte Regioni italiane e, ormai, in tutti paesi europei e del mondo, occidentale e non solo. A questi profili professionali potrebbero corrispondere profili formativi e di apprendistato consentendo così di porre l’attenzione delle attività di formazione sulla sostanza più che sugli aspetti procedurali (non interessa che l’idraulico abbia seguito un corso di 200 ore, ma piuttosto che sia in grado di progettare un impianto civile o industriale). Ma l’esistenza di questi repertori consentirebbe anche di applicare modelli di validazione delle competenze dall'esperienza, consentendo di rendere immediatamente disponibili le conoscenze e le capacità che il lavoratore ha acquisito anche al di fuori dei percorsi ufficiale e tradizionali: quelli che si vedono sul curriculum; oppure di attivare sistemi di bilancio di competenze in azienda, che consentano di far incontrare i bisogni dell’azienda con le attitudini dei singoli lavoratori, facilitando in tal modo un fidelizzazione del rapporto slegata da elementi puramente monetari. I vantaggi che possono derivare da tali strumenti sono molteplici, ci limitiamo qui a ad elencarne alcuni: - Valorizzazione delle risorse umani disponibili sul territorio (essere in grado cioè di sapere chi c’è e che competenze ha) - Miglior utilizzo delle professionalità esistenti, come frutto di un miglior incontro tra domanda e offerta di lavoro - Recupero, a favore del sistema produttivo, delle conoscenze che le nuove tecnologie contribuiscono a diffondere in modo più esteso di quanto possano fare i tradizionali sistemi di trasmissione del sapere - Focus sulla sostanza dell’attività formativa piuttosto che sugli aspetti procedurali - Chiarificazione dei metodi di gestione e valutazione delle risorse umane negli ambiti produttivi, concentrando l’attenzione sul sapere, saper fare e saper essere dei lavoratori rispetti al loro ambiente di lavoro.

20 giugno 2011

L'Italia peggiore

Alessandro, 9 anni, sentendo in televisione che un tizio interpella gente definendola "l'Italia peggiore": "Eh, ma l'Italia è una. Non è che possiamo scegliercela".
Alla facciaccia di chi alimenta lo scontro...

18 maggio 2011

Riconoscimento delle qualifiche professionali

Mentre per qualunque lavoratore è importante rendere visibili le proprie competenze, per alcuni è fondamentale che sia riconosciuta, formalmente, la propria qualifica professionale.
Il Ministero per le Politiche Comunitarie ha pubblicato questa guida al cittadino che decida di portare a livello europeo la propria professione.

19 aprile 2011

La gestione delle competenze

Cosa serve ad una azienda per reclutare la persona giusta? O per definire un sistema di misurazione delle competenze presenti in azienda? Cosa serve ad una agenzia di formazione per definire percorsi formativi rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro? Come facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro?
La risposta è sempre la stessa: dei profili professionali per competenze.
Suggeriamo la visione di questo sito dell'ISFOL che per il Ministero del Lavoro, in vista della definizione di un quadro nazionale delle qualifiche presenta lo stato dell'arte in Italia.

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Aggiornamento: con dlgs 13/2013 viene istituito il Repertorio Nazionale della Competenze. Ci siamo quasi. ISFOL sta lavorando alla definizione dello stesso che saraà composto dai vari repertori regionali esistenti.